Perché fare il pane è nel mio DNA

Passione, tutto sta nella passione. Non solo per la panificazione, è qualcosa di più, qualcosa che noi (ho un fratello gemello e uso spesso “noi”), abbiamo (ho) nel mio DNA.

Mio nonno era un panettiere, un pasticcere, ha iniziato a lavorare in un forno quando aveva 7 anni. Ha passato la vita nel suo laboratorio e anche dopo la pensione ha continuato a lavorare in pasticceria, aiutando molti giovani artigiani ad apprendere l’arte bianca. Era veramente fonte di ispirazione. Quando avevo 6 o 7 anni passavo ore e ore nella sua panetteria, a guardarlo lavorare, osservando i suoi gesti, incredibilmente rapidi, tutti perfettamente sincronizzati.

Mio padre era cieco, sin dall’età di tre anni, così ha dovuto sviluppare delle abilità alternative. Era una persona incredibile sotto molti punti di vista, era un professore di Filosofia al liceo e sapeva fare moltissime cose con le sue mani. Ho imparato da lui a riparare un mangianastri, a sostituire un tubo dell’acqua, a fabbricare piccoli oggetti in legno, anche a pescare (la nostra famiglia è originaria di Portovenere, vicino alle Cinque Terre, in Liguria). Questo spiega perché amo usare le mani per entrare in contatto con il mondo intorno a me. Fare il pane è una sorta di paradigma dell’usare le mani. Mani, farina, acqua e sale. Nient’altro. O meglio, c’è un’altra cosa, la passione. Senza passione uno può facilmente lasciar perdere, la panificazione dà molte soddisfazioni ma richiede anche tanta pazienza e tempo.

Ho una laurea in Legge, lavoro nel mondo dell’Information Technology da quasi 20 anni, in diverse nazioni, ma smetterei domani di lavorare se avessi l’opportunità di aprire una panetteria. Le me radici sono nel passato, nelle piccole cose, semplici. Da questo punto di vista fare il pane è qualcosa di ancestrale. Il mio sogno è di comprare una casa in campagna, con un grande giardino dove coltivare quello che mi serve, fare il pane e vivere “staccando la spina”.

Per ora questo è un sogno, continuo a lavorare con i computer, viaggio molto (50-60 voli l’anno) ma ogni volta che posso stare un paio di giorni a casa, con le persone che amo, preparo pane, croissants, pancakes, focaccia. E amiamo farlo.

Copyright © Stefano Ferro 2017-2018

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Questo post è comparso per la prima volta nel Luglio 2017 su www.weekendbakery.com, un sito olandese di panificazione casalinga. Leggi la versione originale qui.

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